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Il processo telematico: facciamo il punto. I cinque processi telematici a confronto, Rovereto, 15 dicembre 2017

Venerdì prossimo, sempre per UCPI, parteciperò ad un convegno (e spero tavola rotonda) sui vari processi telematici, ovviamente occupandomi di quello “penale” (sempre che esista…).
A Rovereto, programma QUI.
Sono tutti invitati, perché la cosa riguarda tutti, indipendentemente dalle parrocchie (sì, perché ci sono anche le “parrocchie” che se ne fregano dei fini comuni, da non crederci).

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PPT e piccole cose 8: inammissibile l’opposizione a decreto penale di condanna inviata via PEC

Ancora una pronuncia sull’uso della PEC da parte dei difensori.
Ancora una volta, la Suprema Corte ha dichiarato l’inammissibilità, nella specie dell’opposizione a decreto penale di condanna che, essendo impugnazione a tutti gli effetti, risponde alle regole delle, appunto, impugnazioni come da codice di procedura penale.
La sentenza ci dice ancora una volta che non si può fare un processo telematico “fai-da-te”, ma occorre una riforma, quello che l’UCPI vuole, pur essendo soltanto un primo piccolo passo.

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Astensione avvocati penalisti (esplicata) > 10 -14 aprile 2017

Spesso mi chiedo a cosa si riferisca veramente l’espressione “Processo Penale Telematico” perché è una domanda che mi pongono molti Colleghi, anche in considerazione del mio ruolo nella Commissione Informatizzazione del Processo Penale costituita in seno all’UCPI.

Tra le tante risposte che mi sono dato – anche per far capire il nostro programma – credo che la definizione corretta sia “tutto quello che si fa in un procedimento penale, tranne le udienze”. Che sembrerà un po’ incoerente, perché in questo modo dal processo telematico si esclude, ad esempio, proprio il nucleo tipico di ciò che viene propriamente chiamato “processo”.

Ma il processo penale, non soltanto per una questione di tradizione, è sempre stato informato al principio dell’oralità, qualcosa di veramente sacro per noi penalisti.

Quando discuti lo devi fare potendo guardare in faccia il giudice e le parti. E così anche quando si assumono prove orali: imputati, testimoni, periti e consulenti. E’ un diritto che spetta non soltanto all’avvocato, ma anche al suo assistito.

Una celebrazione a distanza, pur con i migliori mezzi tecnologici, lederebbe inevitabilmente è gravemente la difesa.

Così, mentre noi discutiamo di processo penale telematico, zitto zitto il Governo, ponendo addirittura la fiducia, cerca di estendere a dismisura il già esistente (ma per casi limite) processo a distanza, peraltro anche sulla base di criteri ampiamente discrezionali.

Il 15 marzo il Governo ha, appunto, posto la fiducia al Senato su un disegno di legge (S.2067) che prevede, in spregio alla Costituzione e al processo accusatorio, questa devastante estensione del processo a distanza.

In sostanza, avremo molti più casi in cui l’imputato non potrà essere a fianco del suo avvocato durante il dibattimento e, per altro verso i testimoni, saranno posti fisicamente non nell’aula, ma in altro luogo, nella quasi totale assenza di comunicazione.

Per farvi capire, con una vignetta, rinvio al sito della Camera Penale di Modena.

L’Unione delle Camere Penali Italiane, dal canto suo, ha proclamato l’astensione dalle udienze (se volete, chiamatelo pure sciopero), dal 10 al 14 aprile.

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Autopromozione > Verso il processo penale telematico? Genova, 1° marzo 2017 (programma completo)

A completamento di un post precedente, ecco il programma completo dell’evento di cui all’oggetto, qui in pdf.
Stiamo lavorando partendo molto dal basso e credo sia l’approccio giusto, che non si vede molto spesso.

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Autopromozione > Verso il processo penale telematico? Genova, 1° marzo 2017

Nel pomeriggio del 1° marzo 2017, in Genova presso il Centro di Formazione del locale Consiglio dell’Ordine, si terrà l’evento di cui all’oggetto.
Si tratta di una sorta di “numero zero” di un format che vorrei itinerante, almeno a livello distrettuale, fortemente voluto dall’Unione delle Camere Penali Italiane nell’àmbito del proprio progetto per l’informatizzazione del processo penale. La Camera Penale Ligure sta facendo la sua (ottima) parte: grazie!
Non un convegno “tradizionale” con tanti interventi e poca interattività, ma, invece, una tavola rotonda di cui anche il pubblico farà parte. Stiamo coinvolgendo non soltanto Colleghi, ma anche magistrati e personale del Palazzo perché il “format” prevede proprio la pluralità di figure, in un approccio molto pratico.
In temi come questo non si può prescindere dall’ascolto e dalla discussione: troppo spesso gli operatori del diritto si trovano con le cose già fatte e imposte da altri.
Sarà anche l’occasione per avere un feedback per la formazione di una base di dati su cui iniziare un certo discorso.
Per le prenotazioni, suggerisco di contattare la Camera Penale Ligure, ma, a breve, l’evento dovrebbe essere prenotabile sul sito dell’Ordine genovese.
Nel caso altre sedi fossero interessate ad un evento di questo tipo (l’Unione lo è), sapete come contattarmi.

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Il Processo Penale Telematico e le piccole cose

Come alcuni sanno, per via di un incarico affidatomi, mi sto occupando, insieme ad altri Colleghi, dell’informatizzazione del processo penale, più o meno di ciò che potrà essere il Processo Penale Telematico (PPT).

Non sarà facile cavarne qualcosa in tempi brevi, io e chi mi affiancherà dovremo affrontare non poche difficoltà, non per ultima la quasi tradizionale avversione degli operatori del diritto nei confronti della tecnologia e, in particolare, dell’informatica.

Ci dovremo scontrare con apparati burocratici quasi insormontabili, lo so già, ne sono ben consapevole.

Ma il traguardo da raggiungere e sicuramente molto ambizioso e importante: per tutti, per la Giustizia.

Nel frattempo, passo per passo, come detto sopra ci si scontra con la piccola e meschina burocrazia, ancora questa mattina.

Ho ordinato delle copie di atti in una segreteria della Procura, nel formato digitale, vale a dire un pdf della scansione degli atti già fatta per l’Ufficio.

Da qualche tempo è stata introdotta un’apposita tabella per il calcolo dei diritti di copia per il rilascio “dematerializzato”, via email  o su supporto.

A differenza delle copie cartacee non è prevista la maggiorazione per l’urgenza (che comporta il triplicare dei diritti da pagare). Ciò significa che tutte le copie devono essere rilasciate immediatamente, compatibilmente con le priorità dell’ufficio, senza che sia necessario attendere i tre giorni ordinari della “non urgenza”. Ciò è scritto pure in una circolare ministeriale del 2014 perché qualche burocrate un po’ cocciuto e visionario si era messo in testa che l’avvocato doveva aspettare tre giorni oppure pagare l’urgenza.

E questa mattina il burocrate si è ripresentato a me. Dopo aver formalmente richiesto le copie, ho chiamato perché sulla posta non era arrivato nulla. Ho pensato a qualche problema tecnico.

Mi è stato risposto – con atteggiamento di sufficienza – che dovevo attendere i tre giorni e che, malgrado avessi fatto notare che in altri uffici l’invio è immediato, loro avrebbero fatto così, a tre giorni.

Ero al telefono e non ho voluto discutere con quel mezzo, ma l’avrei fatto sicuramente se fossi stato alla presenza della segretaria a cui non si domanda simpatia, ma formalità e rispetto della legge.

Mi sono ripromesso di contattare il dirigente e, probabilmente lo farò, anche se, dopo un paio di ore, nella casella di posta elettronica ho trovato le copie.

Ecco: il nostro obiettivo è lungimirante tanto quanto importante, ma, inevitabilmente, dobbiamo partire da queste piccole cose perché anche il più sofisticato sistema informatico temo possa fare ben poco rispetto alla burocrazia che ancora affligge la Pubblica Amministrazione, purtroppo anche la Giustizia.

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