Wikipedia ritoccata

E parliamo di qualcosa di più serio, anche se la questioni linguistiche sono sempre interessanti.
Ieri è rimbalzata la notizia di alcuni gravi abusi commessi su Wikipedia (ecco perché e’ venuto fuori il post di Mantellini). Molti giornali, nei titoli, hanno parlato di interventi “correttivi” da parte della CIA e del Vaticano. Il Corriere, Repubblica, ANSA, giusto per fare qualche esempio italiano.
La stessa Wikipedia ha, in corso, notizie sul punto.
Mi sembra, però, che, al di là del voler pensar male a tutti i costi (anche se, spesso, non si sbaglia), la vicenda meriti qualche chiarimento.[[SPEZZA]]
Secondo la stampa letta oltre i titoli chiassosi, i cattivi (almeno nominalmente tali), non sono soltanto CIA e Vaticano. Pare che l’editing di comodo sia diventato una sorta di sport planetario: BBC (su Bush e Blair), i Democratici americani (i cd. “DCCC”, per insultare un avversario Repubblicano), Scientology (in “autodifesa”), un senatore Repubblicano USA (sempre in “autodifesa”), nonché, addirittura, ONU (sulla Fallaci). E tanti altri, società commerciali comprese.
Ma i cattivi non sono necessariamente questi, vediamo perché.
Tutto nasce da WikiScanner. Che non e’ un sito o un’organizzazione come si legge in giro. E’, molto piu’ correttamente, un tool online ideato e realizzato da Virgil Griffith. Esso consente, tra le altre cose, di associare gli IP di editing agli Enti che, nel proprio range, hanno quegli stessi IP. Si, perché si puo’ editare anche in via sostanzialmente anonima e, allora, bisogna guadare ai dati telematici. Piu’ precisamente, Wikipedia memorizza i dati di connessione, il tool li incrocia col database degli IP. Incrociando, ulteriormente, con la cronologia delle singole voci (feature normalmente resa disponibile da Wikipedia) si puo’ giungere ad un’analisi molto particolareggiata. Guardate questo esempio su Pfizer Inc. (mi sembra piu’ politically correct, rispetto alle altre query 😉
Il tool, allora, funziona un po’ come il software Logistep che ha incastrato migliaia di presunti sharer. Il paragone non e’ sensazionalistico. Secondo me ci sta parecchio soprattutto perche’ il sistema che ruota intorno a Wikipedia fa molto di piu. E, allora, quanto meno sorgono i medesimi problemi di privacy. Perché, non soltanto in Italia, dato personale non e’ esclusivamente quello che conduce ad una persona fisica, anzi, nella definizione vi rientrano anche i dati riconducibili ad una persona giuridica. Ma – e’ altrettanto noto – la visibilita’ degli IP e connaturale al protocollo usato per il funzionamento della Rete (pare che per TOR ci sia un’inibizione da parte di Wikipedia, ecco perche’ vengono fuori IP “buoni”).
In piu’, contrariamente a quello che i media lasciano intendere, il fatto che un’operazione di editing avvenga da un certo IP non significa che sia la “voce” (con relativa responsabilita’) del titolare dell’IP. Lo dice chiaramente Padre Federico Lombardi, portavoce della Santa Sede, oltre alla scontata difesa: “È assurdo – spiega Lombardi – anche solo immaginare che una simile iniziativa possa essere stata presa in considerazione: in Vaticano ci sono più di mille persone che hanno accesso ai computer e sono ancora di più i visitatori dei Musei, della Biblioteca e dell’Archivio Apostolico che possono ugualmente navigare su Internet da una postazione. È ovviamente possibile che qualcuno – conclude infine padre Lombardi -, come persona privata, possa aver avuto accesso a Wikipedia da un pc del Vaticano, ma la Santa Sede non c’entra nulla” (fonte: Il Corriere della Sera).
La capisce un prelato che, per quanto religiosamente illuminato, dubito abbia grande esperienza di informatica. Molto raramente lo capisce la nostra giustizia quando indaga (e condanna) l’intestatario della linea ADSL.
QUI, invece, le precisazioni dello stesso Griffith. Ma per i commentatori informarsi e’ sempre troppo faticoso…
Sta di fatto che, per toccare un altro punto pur meno importante per me, WikiScanner piace a Wikipedia (per voce di Jimmy Wales). Ed e’ comprensibilissimo perche’, con questo sistema, si scoraggiano i furbetti e, soprattutto, si rende il tutto piu’ affidabile.
A mio avviso, pero’, il problema e’ un altro. Fare il contributor di Wikipedia non e’ difficile e non occorrono “titoli”. Per quello che vedo (eventualmente correggetemi) basta anche un ID qualsiasi e una password. Indirizzo email meramente facoltativo.
Esistono delle regole, ma, al di la’ di quelle, non si va. E’ perfettamente in sintonia con la filosofia del progetto, ma non sono certo che il sistema possa garantire la qualita’ dell’informazione. Ecco, pur conoscendo il valore di alcuni contributor per le voci giuridiche, io sono un “wiki-scettico”.
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