A volte ci sono già, parte II

Talvolta, le cose più evidenti ci appaino per ultime. Potrà sembrare un paradosso, ma a me, tra ieri e oggi, è successo proprio così.
Mi riferisco a quanto pubblicato ieri su Repubblica, commentato con uno mio post: la (presunta) proposta di Mariastella Gelmini di rendere penalmente punibile l’ingiuria anche su Internet, persino sui social network.
Come abbiamo visto, gli emendamenti dell’Onorevole sono stati ampiamente fraintesi dal chi ha scritto l’articolo. L’ingiuria è già punibile su Internet, anche via social network.
In realtà, però quello che veramente buca lo schermo sono tutti i commenti (al momento ben 79) che, oltre ad inveire contro la Gelimini a vario titolo, oltre a rappresentare demenziali dissertazioni giuridiche (italiani: un popolo di giuristi), pretenderebbero anche il libero sfanculamento telematico.
Io sono per un’ampia depenalizzazione di certi reati, però non so proprio se sia sostenibile il libero insulto telematico. E i diritti dell’insultato?

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One Response to A volte ci sono già, parte II

  1. roberto says:

    Ok, tutto (ovviamente) giusto.. Ma siamo sicuri che da qualche parte nella proposta della gelmini non ci sia qualche trappolone? Ci stanno provando da troppo e dubito che sia proprio marystella a scrivere le proposte

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