Giornalettismo > Stupro, giustizia e informazione

(da Giornalettismo del 15 marzo 2012)

Sui difficilissimi rapporti tra cronaca e diritto, ‘ché la prima del secondo non riesce proprio a parlare correttamente.

Scandalismo e sensazionalismo. Ancora una volta suscitati dalla già nota sentenza della Corte di Cassazione che ha dato una coerenza con la Costituzione ad una legge che, in caso di stupro di gruppo (ma anche per altri casi di violenza), prevedeva l’unica misura della custodia cautelare in carcere senza alcuna possibilità di graduare con altre misure.

Ed oggi, i media parlano già, nei titoli, di prima scarcerazione per effetto dalla pronuncia come se le porte delle carcere italiane si fossero spalancate per far uscire i peggiori maniaci sessuali. Come in questo servizio del TG3 che soltanto all’interno spiega qualcosa di più. Fortunatamente, come anticipato, non è iniziata alcuna evasione legalizzata di branchi di stupratori. In primis perché chi è dentro in forza di una condanna passata in giudicato non beneficia in alcun modo di quella sentenza che, infatti, vale soltanto per chi è in attesa di giudizio o, comunque, di una condanna definitiva. Non si tratta di un particolare di poco conto

In secondo luogo, le persona scarcerate sono proprio quelle di cui si è occupata la Cassazione. Difficile che il tribunale per il riesame – cui la Suprema Corte ha restituito gli atti – potesse decidere diversamente, vista la quasi “dettatura” per il caso concreto. Dunque, nessun reale pericolo per la giustizia. Nella pratica, difficilmente, un presunto stupratore in attesa di giudizio potrà subire qualcosa di più leggero degli arresti domiciliari. D’altro canto, è improbabile che i condannati definitivamente per certi reati potranno scontare la pena fuori del carcere.

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2 Responses to Giornalettismo > Stupro, giustizia e informazione

  1. Luca says:

    Intanto due stupratori sono fuori quando DOVREBBERO stare in galera. E si, credo che non esista “alcuna possibilità di graduare con altre misure.”

    Tutto questo lo fanno dando colpa al problema delle carceri piene..

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