Porcherie intollerabili

“Usa, è legale l’iniezione letale”.

(via Corriere)

Posted in Personali (i.e.: OT).

3 Responses to Porcherie intollerabili

  1. 0disse0 says:

    deve essere stato il regalo di buon compleanno di quell’idiota di Bush al “Santo Padre”… no?

  2. Daniele says:

    Non mi risulta che la Chiesa Cattolica sia favorevole alla pena di morte.

  3. rino vaccaro says:

    Condivido il giudizio sulla gravità della situazione in cui versano i media pubblici e privati, ma i dubbi restano a partire dalla acrisia e dalla dissoluzione del senso logico con il prevalere degli infotainment dell’informazione spettacolo, dell’ambiguo rapporto tra cittadino e utente e quindi tra diritti del cittadino e dell’utente radiotelevisivo.
    Va meglio indagata l’evasione in rapporto al giornalismo coraggioso, di inchiesta : ad esempio è noto come molti lavoratori –non solo quelli che votano Lega nord-trovano insopportabile la cronaca e l’analisi delle tematiche del lavoro e preferiscono la fiction…… quasi un risarcimento della loro giornata spesso difficile :non hanno bisogno che si parli della loro condizione che conoscono pur bene.
    Nei quotidiani le pagine sindacali sono le meno lette e si potrebbe e continuare molti non vogliono farsi carico di nulla perché si sentono sconfitti .Solo chi vuole modificare lo stato di cose presente è interessato ad una informazione libera e critica :tutto questo si incontra bene con l’industria privata che è interessata ad un clima di consumismo non certo ad una lettura critica della realtà mentre le imprese editoriali sono aziende in deficit- come scriveva Einaudi- ben altrimenti attive .
    Quindi il nodo pubblicità diventa davvero essenziale ; l’insieme delle imprese che finanziano tutti i media sono in grado di strangolare ogni informazione o contro-informazione.
    Il ruolo della proprietà delle testate è determinante e quindi il ruolo del direttore , garante verso la proprietà e in minor misura la redazione che decide , non liberamente, che cosa illuminare e che cosa nascondere.
    La confezione di un giornale dove le fonti sono spesso uffici stampa e PR aziendali è una operazione spesso occulta, etero diretta.
    Nelle così dette comunicazioni di massa c’è sempre un rapporto gerarchico e una subalternità del destinatario dell’informazione. Il rapporto tra informazione e comunicazione è stato bene analizzato ad esempio da Danilo Dolci che spiegava come il dialogo presuppone la conoscenza e il rispetto dell’altro che quasi mai avviene nella struttura gerarchica e autoritaria dell’informazione.
    Il rapporto tra la realtà ,come vissuta dai cittadini e la rappresentazione giornalistica non è semplice.
    Basta descrivere correttamente l’orrore della guerra e della fame nel mondo oppure già lo fanno i giornalisti embedded?
    Invece di riversare sugli inermi e inorriditi cittadini immagini di bambini denutriti di strazio di corpi etc…
    sarebbe meglio spiegare come mai tanto orrore: partendo dall’uso della menzogna come essenza del potere così ben denunciato ad esempio dal teologo Hans Kung in polemica con Kissinger ad esempio.
    La cronaca a quotidiana delle prepotenze e delle violenze contro popolazioni inermi provoca un senso generalizzato di impotenza. Allora meglio sarebbe riservare la visione dello strazio dei corpi e delle anime ad un numero eletto di protagonisti; quali grandi manager, esponenti del Fondo monetario , della Nato responsabili diretti del disastro e per un tempo sufficiente a far loro capire il loro ruolo non privato ma pubblico così come sono statuali essenzialmente le decisioni di spesa militare e le scelte di riarmo e di guerra .Altro che mercato!
    Anche per il nuovo progetto di Canale Zero sarà importante definire il rapporto tra proprietà -finanziatori privilegiati e sottoscrittori a fondo perduto- e direzione e redazione giornalistica:se non si vuole riconoscere alcun diritto di proposta penso si cada in una visione illuministica e rischiosa dell’iniziativa.
    Rino Vaccaro

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