Grammatica

Ti scrive uno studente. In gamba, che sta preparando la tesi.
Incidentalmente (parlando d’altro), gli dici, testualmente, “per il resto, non me ne volere, ma po’ si scrive come l’ho appena scritto e non pò (e’ elisione)” (*pò* è stato scritto diverse volte).
Risponde dandoti improvvisamente del Lei, dicendo che senza le tue lezioni di grammatica non saprebbe proprio come fare.
Che dite? Qual è la voglia di imparare?
Bah…

Posted in Personali (i.e.: OT).

28 Responses to Grammatica

  1. le ali says:

    Non posso sapere il motivo per cui ha iniziato a darti(le) del lei, ma è probabile che faccia prima a digitare “ò” che “o'” sulla tastiera. ‘sti giovani…

  2. lbtrolley says:

    Caro Daniele,
    in realtà PO’ è “troncamento in vocale” (e richiede l’apostrofo) e non elisione…
    Comunque continuo a darTi del ‘Tu’, va bene lo stesso?
    Saluti
    Luciano

  3. Daniele says:

    A me risulta elisione, ma mi e’ difficile mettermi contro di te che, se non ricordo male, hai titoli per criticarmi.
    Resta il fatto che l’errore c’e’ e se uno lo fa notare in quel modo (anche per evitargli brutte figure col relatore), mi sembra che l’irrigidimento testimoni scarsissima capacita’ autocritica, zero voglia di impare e di essere umili.
    Secondo me.

  4. lbtrolley says:

    Ti consiglio un’ottima grammatica italiana (un PO’ datata e da me spesso consultata…):
    U. PANNOZZO / D. GRECO, ‘La struttura della Lingua Italiana’, Le Monnnier, Firenze 1982 (IX ed.) a pag. 71 trovi il paragrafo “troncamenti in vocale”, mentre a pag. 67 c’è “l’elisione”.
    Scusa se Ti sembro un PO’ pedante, ma una volta che Ti “prendo in castagna”…
    Anche sul Dizionario Devoto-Oli c’è la definizione di “troncamento” per PO’…
    Buona lettura!
    Luciano

  5. Daniele says:

    Ma figurati, qui s’impara anche.
    Ma per chi mi prendi?

  6. lbtrolley says:

    Per un avvocato intelligente, ma ,a volte, un PO’ ‘permalosetto’…
    Ciao 🙂
    Luciano

  7. Gianni says:

    Forse si è solo incacchiato perché dopo aver sudato 7 camicie per stendere il suo lavoro si aspettava un giudizio sul lavoro stesso e non sulle minuzie grammaticali.

    Comunque resta il fatto che passare da un tono confidenziale a un improvviso formalismo dopo un osservazione tanto banale sia indice di scarso autocontrollo, quantomeno.
    Pur non gradendo avrebbe potuto dissimulare.

  8. Daniele says:

    Non mi aveva sottoposto la tesi, non sono il suo prof. (pero’… diciamo… fuocherello).
    Comunque, non penso di essermi espresso male, anche perche’ ho una ventina di anni di piu’ e il tono, civilissimo forse un po’ paternale ma nulla di piu’, ci poteva stare.

  9. Gerlando says:

    Salve,
    quando ho letto questo articolo mi sono venute in mente due considerazioni.
    La prima, di carattere più generale, riguarda l’infelice uso, abuso e conseguente degrado della lingua italiana sia scritta, che parlata (basti vedere molti commenti nei blog, ad esempio, tutti scritti in maiuscolo).

    L’altra considerazione riguarda l’indecoroso stato in cui versa l’Università ed in particolar modo le Facoltà di Giurisprudenza, dove lo studente non scrive sino alla tesi, dove si esce laureati senza aver mai scritto un atto.
    Il tutto causa delle conseguenze a catena, le quali minano seriamente la professionalità delle varie categorie professionali: dai magistrati agli avvocati stessi, dai cancellieri sino agli ufficiali giudiziari, e così via.

    Scrivere un atto, così come la tesi, ovvero un qualunque scritto (ed in particolar modo se si esercita la professione forense), rappresenta una questione di amore, non solo per le tematiche trattate, né solamente per la professione esercitata, ma principalmente per il proprio lavoro. Questo è fatto di parole, di frasi, di periodi che vanno curati come i concetti che rappresentano.
    Ciò, fuori da ogni pedanteria,ovviamente non esclude la distrazione, la svista, l’inconsapevole errore che è sempre dietro l’angolo: sono cose che capitano.
    Ma in generale mi sembra di registrare una progressiva sciatteria nell’utilizzo della lingua, la quale, nostro malgrado, volenti o nolenti ci rappresenta, dice chi siamo.

    Perdonate il lungo sfogo, ma l’episodio narrato nell’articolo mi ha colpito, anche per situazioni contingenti, recentemente accadute al sottoscritto.
    Un saluto.

  10. Daniele says:

    La svista è sempre in agguato, per tutti, va detto, Però…

  11. Mi colpisce perché è un episodio che è capitato pari pari al sottoscritto, sia per il contesto sia per la ragione del contendere (l’apostrofo sul “po’”). Dopo un po’ di sana arrabbiatura sono arrivato ad una conclusione più cinica, ovvero: aveva ragione lui a non gradire la mia critica. E sai perché? Per due ragioni.

    1. il mio ruolo era quello di valutare un certo strato della sua conoscenza, non quelli inferiori. Perciò il mio commento era paradossalmente fuori luogo.
    2. non è colpa sua, ma del pessimo stato del sistema formativo italiano.

    Ergo: quando si è giunti ad un alto livello di istruzione (quantomeno formalmente), si può fare ben poco. Sarebbe come criticare le fondamenta di un palazzo essendo invitati alla sua inaugurazione. Quindi: o ce la prendiamo con la maestra o con la Gelmini (il capo cantiere o l’ingegnere). Ma lo studente ha poche colpe.

    notte 😉

    LS

  12. Non credo che la colpa sia solo della scuola. È colpa delle persone che non prestano attenzione ad uno dei fondamenti della propria cultura che è la lingua.
    Io sono costretto tutti i giorni a sopportare clienti che scrivono “perche” invece di “perché”. O di leggere periodi lunghi chilometri, senza virgole, punti o punti e virgola. Soprattutto la punteggiatura ultimamente sembra totalmente ignorata. Sarà colpa degli SMS?

  13. Anonimo says:

    Il solito conflitto tra ego ipertrofici…
    Bardamu

  14. Daniele says:

    Ma perche’, a parte Bubbola, quando c’e’ da fare una critica ci si nasconde semrpe dietro l’anonimato? 😉
    Poi, non penso che avere un ego ipertrofico sia una colpa, anzi…

  15. Anonimo says:

    Bardamu è il protagonista del “Viaggio” di Cèline… questo dovrebbe essere molto più eloquente di qualsiasi nome…
    Comunque, se vuole darmi un nome mi chiamo Marco e sono amico di S…
    A volte serve un P0′ di umiltà, anche da parte di un grande avvocato… la grandezza è anche questo: umiltà.
    Lo dice uno studente mediocre consapevole della propria mediocrità.

  16. Vittorio says:

    Io invece ti avrei ringraziato, perchè meglio sbagliare (ed essere corretti) in privato che di fronte alla folla.

    Comunque, e te lo posso giurare, se c’è una cosa che mi blocca dallo partecipare a discussioni in “differita” è il livello degli utenti che scrivono.
    Quante volte ho letto frasi del tipo “c’è lo” (invece di “ce l’ho”) oppure “lo fatto” (invece di “l’ho fatto”).

    Il punto è che se, a fare errori, è un 60enne che a causa della povertà non ha potuto studiare è un conto, se a farli è un ragazzino con pc ultrapompato e internet è solo un arrogante (perchè si offende se gli fai notare l’errore) viziato che merita di rimanere (ed essere giudicato) quello che è.

  17. Vittorio says:

    Fermi tutti, calma e sangue freddo, mi correggo da solo: “dal partecipare”.

    Per pura curiosità: tra 50 anni questo blog (con relativi commenti) sarà ancora aperto?

  18. Daniele says:

    Io, personalmente, non penso di arrivare a 94 anni. Magari, cederò il testimone a mio figlio…

  19. Lo studente sgrammaticato says:

    Soltanto per dire che non accetto giudizi da chi non mi conosce. Non credo di essere un “ragazzino arrogante”, anzi… Se ho digitato “pò” al posto di “po’ ” era solo per celerità… So benissimo come si scrive. E non credo di essere arrogante nel dire questo.
    Accetto volentieri qualsiasi indicazione che persone più preparate di me possano darmi, ma quella di ieri – a mio modesto avviso – è stata soltanto una provocazione dell’avv. Minotti. Poteva anche partire dalla presunzione che avessi digitato “pò” per celerità e non darmi (implicitamente) dell’ignorante. Se vuol vedere qualche mio test universitario o qualche tema del liceo, si accorgerà che questo tipo di errori non ne faccio. Sapete, anch’io sono egocentrico e permaloso. Non è un delitto mi pare. Se gli ho risposto in quel modo, era soltanto per fare del sarcasmo. Tutto qui. Questo post mi sembra fuori luogo. L’avv. Minotti ha bisogno sempre di consensi, io no. Ritengo di avergli risposto a tono e me ne compiaccio. Comunque lo ringrazio nuovamente della lezione di grammatica italiana (che peraltro non serviva).
    Il mio nome è Stefano. Così non mi si accuserà di nascondermi dietro pseudonimo.

    Aufwiedersehen!

  20. Daniele says:

    Io, per conto mio, ti ho anche detto che sei uno studente in gamba. Non condivido chi ti dice che sei arrogante. Piuttosto, mi sembri poco incline agli appunti. Pò era ripetuto due volte. Per carita’, puo’ anche sfuggire quelle due volte, ma il mio dubbio era lecito (anche perche’ OO.org corregge automaticamente in po’ 😉

  21. Lo studente sgrammaticato says:

    Sì sono d’accordo. Ed io, nella mail cui ieri non hai risposto, ti ho scritto che forse ho preso male quello che mi stavi dicendo. Io – senza essere ipocrita – stimo davvero quello che fai (se ti ricordi una volta ti ho anche dato della “guida”). Mi dispiace che sia sorto questo fraintendimento, ma, ti ripeto, mi sembrava soltanto un attacco per dirmi di smetterla. Sono stato un PO’ insistente con quella cosa che Tu sai, lo ammetto, e leggendo quella parte della Tua mail in cui mi davi (implicitamente, ripeto) dello sgrammaticato non l’ho presa molto bene.
    Per quanto riguarda le critiche che hai fatto al mio commento, le ho accettate (come ieri Ti dicevo) come delle indicazioni preziose, anche perché non mi piacciono le persone che mi fanno solo complimenti per quello che faccio e poi in realtà pensano l’esatto opposto (e tu mi hai detto claris verbis cosa non andava del mio lavoro). Meglio essere chiari.
    Ti ripeto, per me tu puoi essere una guida, dato che da un professionista preparato come sei Tu (e mi sembra evidente) posso avere solo da imparare. Il “refuso della discordia” era soltanto dovuto ad una questione di celerità nella digitazione. Tutto qui. Mi sono sentito attaccato e mi sono difeso. Se per caso Ti ho offeso, Ti chiedo scusa, non era mia intenzione.

    Stefano

  22. Daniele says:

    Guarda, evidentemente hai frainteso e anche parecchio. E non e’ colpa mia.
    Diciamola tutta, anche per ragioni di trasparenza nei confronti di chi ci volesse eventualmente giudicare.
    Mi hai mandato un contributo, implicitamente chiedendomi di pubblicarlo su penale.it.
    In un primo momento – ed era la verita’ – ti ho detto di molestarmi pure perche’ in quel momento non potevo e, a volte, le cose mi passano di mente.
    Me lo sono letto e ti ho risposto con due ordini di considerazioni:
    – che il lavoro era fatto bene pero’ non andavo pazzo per le citazioni di post di blog (il mio per primo) perche’ nei blog (il mio per primo) si fanno, di regola, tanti bei discorsi, ma non vestiti con la giusta scientificita’ (tranne rarissimi casi); ho aggiunto che, per lo stesso motivo, su Il Minottino non e’ citato un solo post di blog giuridici (sono citati in fondo, come un blogroll); non ci si deve offendere, e’ la regola, ed ho chiarito che il mio e’ il primo blog a non essere dotato della necessaria scientificita’;
    – che, come mi avresti confermato successivamente, non avrei pubblicato contributi di uno studente; perche’, al di la’ del fatto che in redazione mi avrebbero tirato le orecchie (non sono e non voglio essere il padre-padrone di Penale.it), penso sia giusto così; sei laureando ed avresti dovuto aspettare soltanto poco tempo; lo so che la tua cultura giuridca è sempre quella, ma rispettiamo un po’ certe forme.
    Soltanto alla fine, senza la minima punta di ironia, mi son permesso di dirti la faccenda del po’, nei termini fedelmente riportati in questo post.
    Scusami, ma, allora, il problema e’ tuo, non mio.
    E preferirei non tornare piu’ sulla questione perche’ gia’ ieri sera sei stato un po’ troppo insistente.
    Verra’ il tuo momento. Tutti abbiamo aspettato, non vedo perche’ per te occorra passare sopra certe regole.

  23. Lo studente sgrammaticato says:

    Sì. Sono d’accordo. Ma ti ho anche detto che non c’era nessun problema se mi avessi detto (nuovamente) di no.
    Comunque, non Ti ho sottoposto il lavoro affinché Tu me lo pubblicassi su Penale.it. Figuriamoci. In realtà, volevo solo avere un Tuo giudizio (e quello mi basta). Intendiamoci. Io le regole le voglio rispettare. Sì, è vero, dopo che mi hai detto che c’era la possibilità della pubblicazione su Penale.it, un po’ (vedi che ora sto attento) ci avevo sperato. Ma, dopo il secondo no, a motivo delle regole redazionali che debbono essere rispettate (e lo trovo non giusto, di più), Ti avrei ringraziato (come ho fatto, del resto) e salutato.
    L’unico problema è stato che ho percepito quella puntualizzazione grammaticale come un equivalente di: “Non romperpi più le scatole!”. Il refuso era contenuto in una mail e, come si sa, nelle mail spesso si tralascia la forma in favore della celerità. Io sono sempre molto attento alla grammatica, poi gli errori si fanno…eccome! A partire dal sottoscritto.
    Ora neppure io voglio tornare sull’argomento, poiché entrambi abbiamo altro di meglio da fare che discutere di una sciocchezza.
    Se Ti ho offeso o Ti ho fatto perdere tempo, chiedo venia.
    Un saluto

    Stefano

  24. lbtrolley says:

    Mi sa che la questione ‘grammaticale’ stia un PO’ degenerando…
    Un PO’ di calma, ragazzi!
    Altrimenti rubate il posto a noi insegnanti e soprattutto ai filologi (i cosiddetti “visionari del didietro”… secondo Goethe).
    Forse sto un PO’ esagerando con i miei invita alla moderazione?
    Saluti a tutti
    Luciano Bubbola (e il mio cognome non è una ‘frottola’…)

  25. Lo studente sgrammaticato says:

    Veramente l’ultima cosa. Daniele ha il mio commento alla sentenza di Modica. Leggetelo e vedrete che so benissimo come si scrive un po’. E non mi si dica che è il correttore automatico che mi suggerisce la forma corretta. Per carità.

  26. Daniele says:

    @Stefano
    Se ho sbagliato a credere che fosse un articolo destinato a Penale.it, chiedo scusa (e non sto qui a fare il pernicioso per trovare eventuali elementi in mio favore).
    Pero’, ripeto che l’appunto grammaticale era quanto di piu’ asettico si potesse scrivere.
    Niente puntini di sospensione, niente emoticon strane, niente di niente.

  27. Lo studente sgrammaticato says:

    Per me l’equivoco è chiarito.
    Ti auguro una buona giornata.
    Stefano

  28. Anonimo says:

    parecchio= bo ?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *