Schede pericolose

La R4 Revolution è una scheda che si inserisce nel comune slot dei Nintendo DS. Ha una vano per una micro-SD che serve per la memorizzazione. Il tutto è gestito da un sistema operativo ad hoc. Quando si accende il DS, il boot avviene da quella scheda, dunque parte il sistema operativo ivi presente.
A che serve? Il sistema operativo permette di gestire diversi tipi di file. ad esempio jpeg e mp3. Sicché il DS diventa un player. Ma esistono anche browser specifici che, tramite wi-fi, ci permettono di navigare e altre applicazioni homebrew totalmente libere e gratuite.
Molti, però, usano il tutto per gestire le “ROM”, vale a dire le “estrazioni” dei giochini, per DS, spesso (ma non esclusivamente) di provenienza illecita.
Insomma, con la R4 si può giocare a scrocco, basta procurarsi le ROM. Spesa media del dispositivo, diciamo intorno ai 30 euro con tanto di micro-SD da 2 Giga. La R4 Revolution non è l’unico dispositivo del genere, ma i prezzi non sono molto differenti.
Nintendo non ci sta, come riferisce SIAE. Scommettiamo che, malgrado gli usi pienamente leciti, ne uscirà fuori un caso simile a quello dei mod-chip per PlayStation?

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3 Responses to Schede pericolose

  1. Zio says:

    Daniele complimenti per il tuo blog e per la chiarezza con cui esponi questi argomenti.

    Per l’oggetto del tuo post, alla fine la cosa si ripete per ogni dispositivo che esce sul mercato. Nintendo penso che ora non ci sta… ma ci è stata fino a ieri. Oramai la diffusione del DS è arrivata alle stelle anche grazie ai dispositivi come l’R4.
    Ciao,
    Zio

  2. D# AKA BlindWolf says:

    Il caso specifico si pone in un problema più ampio al quale la legge italiana credo che non abbia ancora dato una risposta (quella americana purtroppo sì, tramite il famigerato DMCA): se una persona compra un oggetto è autorizzata a “manipolarlo” a proprio piacere? In sostanza mi pare un diritto che è sempre esistito, anche se c’è qualche eccezione:
    1) cessazione della garanzia (ma non si commette un atto illecito)
    2) utilizzo dell’oggetto modificato per commettere reati (ma il reato dovrebbe essere l’uso dell’oggetto a fini illegali, non l’oggetto in sè)
    3) mancanza di omologazione dell’oggetto (se compro un’auto e la modifico in modo che non sia a norma con il codice della strada non posso farla circolare su strade pubbliche, ma può essere tenuta in un cortile o in un museo o essere fatta circolare in un autodromo?)

    Diverso il discorso del software, dato che non è acquistato ma usufruito in licenza (che solitamente ne vieta le modifiche).

  3. Pingback: » Revolution? No, reazione » :.:.: (il blog di) Daniele Minotti

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