Tecnologia: cosa pensano (e promettono) i politici – III puntata

Ultimo (direi) giro di domande/risposte di Punto Informatico ai nostri politici: canone RAI e blogging.
Premetto che non tratterò il primo argomento. Da un lato perché non è strettamente tecnologico, dall’altro perché tutti hanno risposto bene. Era scontato: ok al canone se c’è qualità e informazione corretta. Allora, proseguiamo.
Tema: blogging o, meglio, blog e stampa
Va premesso che la domanda dovrebbe riguardare tutte le pubblicazioni telematiche, non soltanto i blog (pur tanto diffusi). Ma diciamo che fa lo stesso, ci siamo intesi.
Di Pietro – Mi soprende (positivamente) perché in questa occasione abbandona la divisa (da ex poliziotto) senza tanti indugi. Meno chiaro mi appare la sua istanza riformista. Da decenni si parla di rivedere la normativa in tema di stampa (ora, con riflessi su Internet), ma i diversi progetti portano a soluzioni opposte. Avrebbe fatto bene ad indicarne una. Non ci dimentichiamo, infine, che chi tappa la bocca alle “voci libere” non sono soltanto i cattivoni che querelano, ma anche chi dà loro retta (e, cioè, la magistratura che sequestra e condanna).
Gasparri – Tocca un punto piuttosto delicato (e che, puntualmente, ha scatenato il forum): il diritto all’anonimato. Se uno si ferma, come fa Di Pietro, a diffamazione, stampa, ecc. è facile accontentare l’uditorio. Se, però, si va oltre, le critiche fioccano, inevitabilmente. Gasparri vorrebbe poter identificare ogni internauta o, meglio, ogni blogger e ogni commentatore. La Rete non vuole, ma i motivi non sono chiarissimi. Mi spiace, ad esempio, che Massimo si limiti, semplicisticamente, a dire che certi politici sono “vecchi”. Non è quello il punto. Ha anche ragione chi dice “se non hai nulla da nascondere, che bisogno c’è di nasconderti”? La risposta potrebbe essere “per non essere facilmente imbavagliato anche quando esprimo civilmente le mie idee”. Hanno ragione tutti. Molto discutile, invece, mi sembra la prospettazione di un obbligo, in capo al blogger, di richiedere l’identificazione del commentatore. No… comporterebbe il nascere di posizioni di garanzia che, di fatto, si ritorcerebbero anche contro il blogger.
Grillini – E’ realista, anche se, in questo caso, si ferma a dichiarazioni di principio senza essere veramente propositivo. Sul punto, mi aspettavo di più.

Posted in Varie.

8 Responses to Tecnologia: cosa pensano (e promettono) i politici – III puntata