Wi-Fi: aspettando la “conversione”

Non ho scritto nulla, ad oggi, sul Wi-Fi “libero” (così definito con un po’ troppa enfasi, secondo me – e sono molto d’accordo con quanto sostiene Bob) per tanti motivi.

Un po’ perché molti l’hanno già fatto in termini ampi e corretti (tranne qualche sbavatura sulla pretesa sopravvivenza di norme regolamentari palesemente abrogate, seppure in modo tacito).

Un po’ perché non ho avuto tempo.

Un po’, infine, perché… l’attuale disciplina (obbligo di licenza per alcune categorie, ma stop ad identificazione e altri adempimenti) non è detinitiva.

Sì, perché tutto è stato fatto – peraltro in fretta e furia – con un decreto legge “milleproroghe” che, in quanto tale, deve essere convertito in legge. Anche il “decreto Pisanu” era un decreto legge e il testo era un po’ diverso.

Allora, visto che già l’anno scorso si era parlato apertamento di misure più “soft” (per l’identificazione), le notizie del Corriere riportate da Fulvio non suonano, poi, così strane.

Scommetto su di un, pur parziale, passo indietro.

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