Agendadigitale.eu > Sulla “Cookie Law”

Piccola parentesi: a cosa serve il banner? Per far dare il consenso al visitatore informandolo contestualmente del trattamento. Quindi, deve possedere dei precisi caratteri formali, non si può navigare a vista sperando nella buona sorte di azzeccarci.

Siccome sopra abbiamo visto che esistono differenti tipi di cookie, riassumibili in due macro-categorie (tecnici e di profilazione), il banner va inserito sempre o soltanto in presenza di alcuni specifici? Fortunatamente, il banner per il consenso informato è necessario esclusivamente quando si fa profilazione, cioè quando si “studia” il comportamento del navigatore, tipicamente per propinargli qualcosa. Ed è il caso, classico, della pubblicità.

Sotto una diversa prospettiva, nasce l’interrogativo su chi debba provvedere agli adempimenti qualora titolare del sito e “profilatore” (chi fornisce la pubblicità, cioè la “terza parte”) non siano la stessa persona.

Certamente, nell’informativa occorre dichiarare che ci sono terzi che forniscono i cookie, ma il punto è se il titolare del sito (non fornitore di cookie) sia in prima persona tenuto ad ottenere il consenso mediante l’inserimento del banner già visto.

Al momento, questo sembra essere uno dei punti più controversi, almeno in attesa di quanto già accennato, ciò è dei probabili chiarimenti del Garante.

Certo è che – come consiglio finale – se uno vuole essere tranquillo, non sbaglia di certo ad inserire banner ed informative complete, ovviamente fatte come si deve.

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  1. PerennementeSloggata:

    Gentilissimo Avvocato,
    arrivo al Suo sito tramite un classico tam-tam di link a post dove ho trovato Suoi commenti. Mi scuso innanzitutto per il disturbo e in secondo luogo per essere una “utOnta media”: sono una semplice (presumo) blogger di WordPress, con account free e pulsanti di condivisione sui social e poco altro (forse). Seguo due thread sul forum della piattaforma che mi ospita e ancora noto che gli utenti free non hanno le idee chiare. In realtà non abbiamo proprio capito che cookie utilizziamo concretamente, quali usa WordPress, come comportarci e così via: WordPress ha messo a disposizione dei suoi utenti paganti, un plugin sui cookie mentre per noi semplici free-user ci dice semplicemente di mettere un widget di testo in alto a destra che rimandi alla sua pagina di privacy policy (in inglese, per altro: è valida per noi italiani?). Non abbiamo accesso a nessuna modifica dei blog: possiamo scegliere solo un template, modificare qualche widget e basta. Anche java-cose, qualora inserite, vengono bloccate dai sistemi WordPress.
    Per cui, detta schiettamente, sto parlando di cose di cui capisco poco, a cui non ho accesso e per le quali non so come e se devo mettermi in regola in qualche modo.
    In più mi resta un dubbio che, presumo, esula dal mio account free (ma la curiosità è donna): ‘sti benedetti 150 euro, a chi vanno e perché? E’ un’idea dell’UE o del nostro beneamato Paese?
    Mi scuso per il commento chilometrico, però vorrei capirci un pochino di più.
    La ringrazio e Le auguro una buona serata.
    Slog.

  2. Daniele Minotti:

    Io la vedo semplicissima. Il blogger personale senza ads non deve fare proprio nulla, neppure mettere un’informativa.

  3. Daniele Minotti:

    Quanto ai 150 euro temo sia un’idea di chi non ha molte cognizioni giuridiche.

  4. PerennementeSloggata:

    La ringrazio.
    Gli Ads sono i pulsanti di condivisione social? Se li volessi tenere devo farmi predisporre una qualche informativa da un avvocato per tutelarmi? (Nel caso, spero vivamente che la mia polizza di tutela legale copra la richiesta)