123privacy

I più attenti al tema privacy da tempo si interrogano sulla legalità di 123people, “motore di ricerca di persone” capace di ricostruire le “identità digitali” attingendo informazioni dalla Rete, sembrerebbe in particolare dai social network.

Da sempre la soceità viennese che gestisce il servizio si “difende” affermando che esso consiste in un mero motore di ricerca che evidenzia dati trattati da terzi. Sul punto, va riconosciuto che le FAQ sono molto esaustive.

Detto ciò, non si può negare che “chi è causa del suo male, pianga sé stesso” e che, dunque, tutti dovremmo fare più attenzione a cosa mettiamo in Rete.

Molto interessanti i risultati di un sondaggio lanciato proprio da 123people di cui si parla in un articolo pubblicato dal Sole.

  1. Tambu:

    se fosse preciso, andrebbe anche bene: metto online qualcosa, 123people lo associa a me. Il problema è che sbatte dentro alla coppia nome+cognome QUALSIASI cosa vagamente associata o associabile, compresi ovviamente tutti gli omonimi. Totalmente inutile, e irritante.

  2. Daniele Minotti:

    Ciao Tambu,
    forse inutile e irrilevante no, ma non si puo’ negare che il mix con informazioni anche di omonimi faccia piu’ danno che altro.