Evasioni virtuali (sic)

Adesso si può evadere mediante Facebook. No, non è uno scherzo. A scriverlo è il titolista di Repubblica Palermo.

E, puntualmente, è una stupidaggine: per il diritto (art. 385 c.p.) e anche per la lingua italiana.

Non conosco il provvedimento cui fa riferimento l’articolo, ma è altamente probabile che il giudice abbia ritenuto le comunicazioni con terzi (mediante Facebook) incompatibili con il regime degli arresti domiciliari e che, dunque, li abbia sostituiti con la custodia cautelare.

Conclusione, invero, già tratta dalla Cassazione e, comunque, valida per le comunicazioni telematiche, non necessariamente per questo e quel social network.

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