Praga, 1968

Stamattina mi sono visto La storia siamo noi. Ero in albergo e me la sono goduta (se così si può dire, visto il dramma). Poi, ho scroccato Repubblica allo stesso albergo. E’ c’erano due belle facciate sull’anniversario (20-21 agosto 1968) della criminale invasione sovietica in Cecoslovacchia, ampiamente sorretta (se non altro per inerzia) da tutta la Sinistra italiana dei tempi.

Mi ha colpito il diario di Nenni riportato da Filippo Ceccarelli. E, soprattutto, il profilo di un politico nel quale, ineluttabilmente, mi riconosco da anni (e non è Nenni, pur con rispetto).

“Canaglia e brillante”. Si chiamava Giorgio, di cognome Almirante, definito (non ingiustamente) “fascista”. Unico, però, tra le pustole infette dei democristiani attendisti e dei comunisti traditori del Tricolore.

  1. Gianni:

    Come diceva il mio professore di storia alle medie (20 e passa anni fa, ora defunto da un pezzo, purtroppo), quando l’argomento era il fascismo:

    “C’è un piccolo fascista dentro ognuno di noi.

    Il problema sovviene quando lo si lascia uscire”.

  2. emmeesse:

    Conobbi Almirante a Genova, in un pranzo organizzato per fare incontrare i dirigenti giovanili con il vertice del MSI.
    Un curioso “circolo degli artisti” in via venti settembre, dove le cameriere erano vestite solo di un perizoma verde.
    Grande fu la mia delusione nel rendermi conto che quell’uomo, di fatto era ALTRETTANTO pidocchioso e democristiano quanto TUTTI gli altri politici. Prono alla chiesa ed all’industria e totalmente refrattario al concetto stesso di “cultura”.
    Fu il motivo per cui abbandonai il MSI.

  3. gael:

    che enorme delusione.

  4. Daniele:

    Enorme delusione? E perché mai?

  5. luciano bubbola:

    Siamo al totale revisionismo storico: Almirante Santo subito!
    E intanto cerchiamo di dimenticare il passato di Almirante: aguzzino nella R.S.I. di Salò (firmava le condanne a morte, ma allora c’era la guerra…) .
    Preferivo Daniele quando ci dava lezioni sull’etica dei blog; come storico, francamente, lascia molto a desiderare i suoi giudizi.
    Saluti democratici e antifascisti
    Luciano Bubbola

  6. Daniele:

    No, Bubbola. Non ho inteso fare alcun revisionismo storico. E, infatti, ho chiarito che Nenni l’aveva definito “fascista”, giustamente. Con tutto quello che ne consegue.
    Ah, io non ho mai dato lezioni di etica dei blog, non ne ho proprio i numeri.

  7. luciano bubbola:

    Probabilmente ho frainteso io: meglio così!
    Saluti
    Luciano Bubbola

  8. Daniele:

    Non ho santificato alcuno. Volevo dire che, ai tempi, Almirante mi sembrava parecchio piu’ schietto e sincero di altri.
    Poi, leggo emmeesse e rifletto.

  9. asdrubale:

    Se non ci fosse stato Almirante, negli anni 70 sarebbe scoppiata una vera guerra civile. Almeno questo glielo si dovrebbe riconoscere da parte di tutti.

  10. Gianni:

    Non ho santificato alcuno. Volevo dire che, ai tempi, Almirante mi sembrava parecchio piu’ schietto e sincero di altri.
    Forse Daniele occorreva precisare il motivo per cui ti riconosci in questa figura non proprio amata dagli Italiani, specie quelli che in guerra hanno visto partire qualche parente sui treni…

    Scritto come sopra, suscita reazioni non proprio positive, se di fraintendimento si tratta.

  11. Daniele:

    Gianni, probabilmente hai ragione. Consideravo l’Almirante degli anni ’60 e ’70.
    Non volevo offendere alcuno. Mi scuso, comunque.