Provider, affini e responsabilità – UPDATED

Sta scoppiando un casotto. Presto ne avrete notizia (oppure già sapete). A domani. Per il momento, non posso dire di più (che non significa non *voglio* dire di più, eh…).

Aggiornamento del poco dopo: Ecco, mi avevano detto, ma non avevo trovato. Poi, grazie ad una di quelle pettegole che frequentano questo blog, ecco a Voi la… notizia. QUI. Ed e’… “vertici di Google indagati  (e anche di più) per un video su GoogleVideo”. Stop. Arrisentirci.

  1. Fiorenzo:

    Mai un po’di pace, neppure nel finesettimana, eh? Buon lavoro..

  2. Daniele:

    Forenzo, sentiamoci un po’ (visto che e’ una vita che non ci vediamo). Ho anche qualche buona idea per il tuo lavoro 😉 Chiamami settimana prossima, oppure scrivimi. Ciao.

  3. herr doktor:

    ho visto …….

    se ne era parlato tempo fa. ma pensavo si fosse tutto risolto

    sono curioso di conscere meglio la vicenda anche se, da quanto si legge su la Repubblica proprio non capisco …..

    bah ..
    ..
    notte

  4. herr doktor:

    immagino che tu stia parlando di google video ….

  5. Daniele:

    Dok, io ne so quanto te o poco piu’. Mi han chiamato stasera e ho detto la mia, ma sempre su un caso *astratto* o quasi (e chi sa che contestano in concreto?).
    Hai capito perfettamente di cosa parlo. Vadiamo. Se ti garba, domani leggi La Stampa.

  6. Marco:

    Mi auguro che quanto riportato sia frutto di qualche imprecisione giornalistica perchè, salvo che non abbiano abrogato nel frattempo il d.lgs 70/2003, non riesco ad immaginare per quale diavolo di motivo un hosting provider, come google video in questo caso, abbia un dovere generalizzato di sorveglianza sui contenuti ospitati.
    Direi che siamo veramente al paradosso: se non fosse stato per google video il gesto di quegli emeriti imbecilli non l’avrebbe punito nessuno e ora ce la si prende con chi ha consentito la denuncia del fatto ?!?!?

  7. Fiorenzo:

    ti mailo nei prossimi gg, che appunto il WE e’ sacro.
    semmai ti metto da parte un bel chianti serio.
    🙂

  8. Daniele:

    Fiorenzo, martedi’ sono in zona. Ci sentiamo per tempo?

  9. Gianni:

    Daniele perdonami l’ignoranza ma penso di non aver capito dove stia tutto questo “segreto”.

    C’è stato un reato a mezzo di un servizio internet.
    Ci sono state delle indagini.
    I responsabili dell’upload sono stati presi e adesso ci si confronta con i responsabili del servizio, che per legge (a quanto ne so) avrebbero dovuto istallare dei “blocchi” di moderazione preventiva.

    Se ho un forum e lascio che chi posta commetta reato senza moderarlo mi bloccano il sito.
    Con le grandi imprese, chiaro che sarà altrettanto, altrimenti la figura del “responsabile” che compito ha ?

  10. Daniele:

    Gianni, il punto e’ proprio quello: non esiste una legge che imponga blocchi preventivi.
    Se, poi, si vuole colpire anche chi mette a disposizione una piattaforma (che ne diresti di Telecom-Alice?), allora e’ un’altra cosa.
    Esiste una legge di segno esattamente contrario (di origine comunitaria) e si chiama d.lgs. 70/2003.

  11. Gianni:

    Allora vien da chiedersi su che basi chi di dovere si è sbilanciato mettendo in mezzo dei dirigenti google.

    Strano che abbiano fatto un passo del genere (sicuramente consapevoli che la vicenda sarebbe riecheggiata in rete e sui media tradizionali) senza un appoggio legislativo saldo…