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Tutti contro D’Alia

L’espresso ha finalmente pubblicato il video della tavola rotonda organizzata da Alessandro Gilioli con ospiti molto importanti. Da vedere.
Due osservazioni veloci:
– Sofi ha parlato poco, ma ha detto una cosa sacrosanta e, cioè, che, semmai, ci vuole una legge generale, non spot normativi, che, però, dica il meno possibile;
– Di Pietro ha parlato molto e, francamente, io ho capito veramente poco.

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Carlo Ruta, Di Pietro e alcune considerazioni – UPDATED

Anche Antonio Di Pietro (era prevedibile) si unisce alle proteste per la condanna a Carlo Ruta. Dà la colpa alla legge, ma non se la prende col giudice (cosa altrettanto prevedibile) che, sempre con le parole del nostro, “ha dovuto applicare la legge”.
Non è così. Il giudice ha fatto una precisa scelta di interpretare una legge (meglio: un gruppo di leggi) in un certo senso, piuttosto che in quello contrario, perché un minimo di spazio per questa interpretazione c’era. La legge, specie nella sua storia, non è chiarissima. A mio modo di vedere, nel dubbio avrebbe dovuto concludere pro reo.
La sentenza – fatto che non bisogna dimenticare – presenta almeno tre buchi (ratio della l. 62/2001, successione e portata del d.lgs. 70/2003 e periodicità). Il fatto è, però, che questi aspetti saranno oggetto di appello o ricorsi per cassazione nonché delle opinioni in dottrina da rendersi in altri àmbiti (la settimana del 14 dovrebbe uscire qualcosa su Penale.it).
Allora, per il momento, è anche corretto non nasconderci che la legge sia troppo ambigua, dunque meritevole di essere cambiata. Per evitare altri casi Carlo Ruta, un errore giudiziario servito su un piatto d’argento dal legislatore.
In parte, questo è il senso dell’interrogazione dell’on. Giulietti. Ma sarebbe stato meglio farla dopo la motivazione, altrimenti non ha proprio senso…

Aggiornamento del 7 settembre 2008, prima di Gara 1 SBK: Massimo ci ricorda che l’on. Giulietti ha le sue belle responsabilità sulla l. 62/2001… Però, che bella faccia tosta…

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Tecnologia: cosa pensano (e promettono) i politici – II puntata

Punto Informatico continua con la pubblicazione delle risposte date da i nostri politici (purtroppo, soltanto tre) in tema di tecnologia (e diritti).
Continuo anch’io ripartendo da un mio precedente post.
Primo tema: Internet sequestrata – Filtri anti-gambling
Premessina. A mio parere c’è un problema di base. Sarà che io non amo particolarmente il gioco d’azzardo (lo vieterei per motivi etici e non solo), ma il monopolio statale della cosa è una vera vergogna. Proprio per motivi etici e non solo. Parimenti, dovrebbe, allora, esistere una AAMS della prostituzione. Detto ciò, andiamo ai “risponditori”.
Di Pietro – La sua risposta mi piace perché non gli piace il protezionismo e, invece, guarda ad una concertazione almeno comunitaria. Verrà da un piccolo paese molisano, ma ha idee molto meno provinciali di tanti metropolitani.
Gasparri – Appare decisamente più rigido (dovrebbe essere meno “politico”, come detto in precedenza). Sia sulle ragioni di Stato che sull’apertura a concertazioni comunitarie. Non mi è piaciuto, sul punto.
Grillini – Continua a stupirmi positivamente per la sua competenza tecnica o per la scelta del ghost writer 😉 Ad ogni modo, non mi sembra che l’argomento della facile (anche se non per tutti) aggirabilità (in parte utilizzato anche da Gasparri) sia vincente perché la debolezza della giustificabilità dei filtri non sta nell’inefficacia degli stessi. I problemi sono altri, ad esempio il filtraggio di siti “innocenti” e, comunque, quello della “censura”.
Secondo tema: Internet sequestrata – censure di siti pedofili (e non…)
Sono contento perché è Punto Informatico ha proposto il confronto con un mio articolo. Il fatto è che, sul punto, i politici non hanno risposto. E non sono perplesso perché, di fatto, non mi hanno filato. Probabilmente, non competeva loro, ma l’oscuramento del sito col gioco “Pretofilia” è stato un vero abuso al di fuori del diritto. La questione dell’Orgoglio pedofilo è un po’ diversa, ma non troppo se guardiamo ai principi.
Gasparri – Non centra il punto. Non si discute sulla lotta alla pedofilia, il fatto è che non si può censurare chi pedofilo non è o chi, forse ai limiti, esprime determinate idee.
Grillini – Non a sproposito menziona la libertà di espressione. Basta questo ed è perfetto, anche quando fa il distinguo sull’apologia di reato.
Di Pietro – La precisazione che la Rete è come il mondo “reale” potrebbe sembrare inutile, ma sta bene ricordarlo. Per il resto, mi sembra che emergano sempre i suoi trascorsi da inquisitore.
Terzo tema: La banda larga è un diritto universale?
Gasparri, Grillini, Di Pietro – Metto tutti insieme perché la risposta era scontata. Con un segno + per Grillini che dimostra di conoscere meglio l’argomento anche nelle sue implicazioni sociali e un segno – per Di Pietro in quanto pensa alla banda larga soltanto per professionisti, imprese e Pubblica Amministrazione. Dimenticando tutti gli altri cittadini, il loro diritto alla cultura.

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Tecnologia: cosa pensano (e promettono) i politici

Diciamoci la verità. Stuzzicare i nostri politici su temi tecnologici è un gioco perverso e sadico. Peggio che sparare sulla Croce Rossa. Da “bastardidentro”.
Allora, non dobbiamo stupirci se Berlusconi, con la sua età, ammette candidamente di non conoscere Internet. E’ il meno. Il leader non è tenuto ad essere tuttologo. Devo soltanto dotarsi di persone capaci e competenti per ogni settore che, eventualmente, gli suggeriscano il da farsi sui vari temi.
La cosa preoccupante è che nei programmi elettorali dei due schieramenti più forti (sulla carta, poi vedremo lunedì), di tecnologia sia parla ben poco. Eppure è il futuro culturale ed economico.
Punto Informatico ha iniziato ieri a pubblicare le risposte di alcuni politici, su temi precisi, appunto di tecnologia (ieri e oggi). E’ proprio una bella iniziativa. Peccato che, pur su un numero non precisato di destinatari dei quesiti, abbiano risposto soltanto in tre: Di Pietro (Idv), Grillini (Partito Socialista) e Gasparri (Pdl). Onore al merito, quanto meno per il fatto di aver risposto. Comunque sia, questa è la conferma…
Ma veniamo al merito.
Primo tema: Neutralità della Rete
Gasparri – Devo dire che sembra che sappia di cosa parla. Forse perché è stato specifico ministro (pur con l’ombra della legge che porta il suo nome). Mi ha dato una buona impressione, anche se tradisce una chiara origine politica. Chiamiamola “cerchiobottismo” oppure “maanchismo”.
Di Pietro – Soprendente. Pur un po’ troppo stringato, un atteggiamento da vero anarchico (smentito, però, dalle considerazioni in tema di data retention – infra).
Grillini – Da quando ha cambiato occhiali (lasciando quelli fondo di bottiglia per un modello più attuale) è decisamente più simpatico e gradevole. Sa meno di primo della classe però mi sa che lo è ancora. Appare, senza dubbio, il più preparato (anche tecnicamente – ma fa venire qualche sospetto di ghost writing) della terna.
Il tema della neutralità, pur fondamentale, si presta, però, a facili voli pindarici si sapore filosofico. Come dire che tutti possono giocare facendo bella figura. Passiamo oltre.
Secondo tema: Decreto Pisanu
Faccio una premessa. Questo è il vero punto critico. Semplicemente perché Pisanu era ministro di centrodestra mentre le recenti proroghe sono state di centrosinistra (fermo restando che le convesioni in legge sono state largamente volute da tutti). Difficile dire “è stata colpa sua”. Andiamo ai nostri.
Di Pietro – Qui esce la sua vera natura di ex poliziotto (ed ex piemme). Per il nostro Antonino il problema non è la data retention di per sé, ma lo step ulteriore, quello del controllo dei controllori. Peccato che per tutti coloro che si occupano dell’argomento (es.: Garanti Europei) il problema stia a monte di eventuali abusi. Appunto, nella data retention di per sé.
Gasparri – Pur con evidente cerchiobottismo, almeno menziona le libertà personali. Mi sembra un passo pià avanti, non da poco.
Grillini – Secondo me non centra perfettamente il tema o, meglio, non lo focalizza nei termini superiori più importanti (i diritti). Sembra che il Decreto Pisanu riguardi soprattutto limitazioni a connessioni libere e non controllate (Internet cafè, FON e simili).
Secondo tema-bis: Scuola
Anche qui una premessa. Hanno ragione tutti: quelli che dicono che occorre insegnare il congiuntivo e quelli che vorrebbero laboratori pieni di PC.
Grillini – Mi piace la sua attenzione verso un uso non passivo (e soltanto teorico) della tecnologia. E, poi, ammette che possiamo/dobbiamo guardare agli altri paesi, senza nascondersi dietro vuoti patriottismi.

E qui mi fermo anche perché l’articolo di PI si chiude con il primo paragrafo della seconda risposta di Di Pietro. Boh… Magari updato appena succede qualcosa.

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