La Rete che non c’entra

“Vietate le vendite piramidali online” e tanti titoli simili a questo, qualche giorno fa. Siccome, però, io sono come San Tommaso, sono andato a leggere la sentenza che un amico mi aveva mandato proprio quel giorno.
La Rete – tanto per cambiare – non c’entra molto, notoriamente è soltanto un mezzo.
Sicuramente, la legge è molto chiara (art. 5 l. 173/2005):

1. Sono vietate la promozione e la realizzazione di attività e di strutture di vendita nelle quali l’incentivo economico primario dei componenti la struttura si fonda sul mero reclutamento di nuovi soggetti piuttosto che sulla loro capacità di vendere o promuovere la vendita di beni o servizi determinati direttamente o attraverso altri componenti la struttura.
2. E’ vietata, altresì, la promozione o l’organizzazione di tutte quelle operazioni, quali giochi, piani di sviluppo, “catene di Sant’Antonio”, che configurano la possibilità di guadagno attraverso il puro e semplice reclutamento di altre persone e in cui il diritto a reclutare si trasferisce all’infinito previo il pagamento di un corrispettivo.


Come si può vedere, però, il divieto non vale soltanto per Internet, non c’è alcun doppio binario. E ci mancherebbe fosse previsto il contrario.

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