Tutti contro D’Alia

L’espresso ha finalmente pubblicato il video della tavola rotonda organizzata da Alessandro Gilioli con ospiti molto importanti. Da vedere.

Due osservazioni veloci:

– Sofi ha parlato poco, ma ha detto una cosa sacrosanta e, cioè, che, semmai, ci vuole una legge generale, non spot normativi, che, però, dica il meno possibile;

– Di Pietro ha parlato molto e, francamente, io ho capito veramente poco.

  1. Marco:

    Tutto molto interessante… ma l’articolo 14, comma 3, D.lgs 70/2003 (per tacere del 16, comma 3) esiste ancora o è stato abrogato? Perchè se esiste ancora, io non capisco tutta questa polemica intorno al (pessimo) emendamento D’Alia.

  2. Daniele:

    L’emendamento D’Alia viene criticato prevalentemente (se non esclusivamente) per il fatto che puo’ condurre all’inibizione di un intero sito e non soltanto del contenuto illecito.

  3. Daniele:

    Almeno, io la vedo cosi’, eh… Tu che dici?

  4. Marco:

    A me sembra che gli strumenti per ottenere gli effetti auspicati dall’emendamento ci siano già.

    Nè mi pare che ci sia la necessità di norme speciali come è stato fatto per i siti di scommesse online o a contenuto pedopornografico… senza poi considerare le difficoltà tecniche, che, a sentire i tecnici, paiono insormontabili.

    Insomma, prima di scrivere norme “nuove” (che rendono più confuso il panorama legislativo e corrono il rischio di produrre risultati abnormi) non è il caso di verificare se con quelle esistenti si può già raggiungere lo stesso scopo?

    Infine, a te risulta che ci sia mai stata qualche applicazione pratica dell’articolo 14, comma 3, d.lgs 70/2003… la norma era richiamata nel provvedimeno di sequestro di The Pirate Bay … in quel contesto non è stato considerato corretto il richiamo… ma in altri?

    Come al solito ho più domande che risposte 🙂

  5. Daniele:

    La vedo cosi’. Per i siti italiani (o, meglio, quelli che la giustizia puo’ raggiungere *fisicamente*) problemi non ce ne sono. Bastano le regole sui sequestri (specie preventivo). Per quelli all’estero, rimane il problema. Secondo me, allo stato, non c’e’ soluzione.

  6. Gianni:

    Di Pietro ha detto quello che da anni sostiene sul suo blog: serve un cambio generazionale ai vertici, serve una politica che si allinei ai bisogni del cittadino, siamo alle solite con un governo che fa i mazzi suoi invece degli interessi collettivi.

    “Purtroppo” Di Pietro non è Berlusconi, non ha il suo carisma comunicativo e forse per questo abbiamo un D’Alia invece di uno Scorza o di un Salvelli ad occuparsi delle norme che regolano la rete;

    con tanto scorno per tutti.

  7. Gianni:

    Ah, volevo aggiungere: molti sostengono che gli attuali politici siano distanti dalla rete, non sappiano quello che stanno facendo e quali risultati porteranno i cambiamenti legislativi.

    A mio modesto parere è vero l’opposto: sanno benissimo cosa è la rete, un mezzo comunicativo dalle potenzialità enormi, maggiori di quelle presenti in radio, tv e giornali.

    Per questo la vogliono imbrigliare, perché sono consapevoli, spaventati…
    e ne hanno tutte le ragioni.

  8. mfp:

    Che dolci … premurosi … perfino carini … me li son gustati tutti sbavando poppicorni come al cinema. Esilerante come il gas. La cosa piu’ interessante l’ha detta Mattina … ma anche cosi’ facendo non sono riusciti ad essere pragmatici come chiedeva Gilioli. Cosa significa “net neutrality”? Io ancora devo leggere una definizione adeguata (sul blog di Quintarelli ce ne sono di buone e di ottime; ma poi quando si va a pensare a come “metterle su strada” iniziano i problemi perche’ il One Network grossomodo appare statalista ai destrorsi, e censorio ai sinistroidi; appare … ma, guardandolo approfonditamente dal punto di vista meramente economico, e’ una strada obbligatoria). La cosa piu’ saggia invece l’ha detta Sofi: “serve una legge quadro”, Gilioni: “si ok, ma con scritto cosa?”, Sofi: “non lo so, ma il meno possibile”. Che appare filosofico … ma tanto e’ …
    Deludente Alessio Jacona. Sa il fatto suo, ma e’ sempre troppo ingessato … si deve sciogliere cazzarola.

    Ti prego, se ti sembra opportuno, aggiungi un “attributo senilita’” (ie: newbie/intermediate/advanced) quando segnali i video … cosi’ uno sa se ne vale la pena guardarli.

  9. Daniele:

    D’accordo sulla saggezza di Sofi, l’ho detto.

  10. mfp:

    Comunque la cosa che mi ha fatto piacere e’ stato vedere, oltre a tutti quei giovani e meno giovani mescolati e sinceramente presi della cosa, anche Di Pietro e Cassinelli allo stesso tavolo. Forse hai ragione tu, Cassinelli non e’ poi cosi’ malaccio. E’ ancora distante … lontanissimo dalla strada praticabile … pero’ sembra in buona fede; il resto e’ questione culturale su cui c’e’ poco da fare, gli serve esperienza che non si puo’ fare dall’oggi al domani; deve sbattere un po’ il grugno sulle questioni. Al di la’ del fatto che quei due parlavano tanto, e in pieno stile politicante … e’ un bene che abbiano voglia di parlare. Perche’ non prendi i 3-4 legulei chiacchieroni (Scorza, Sarzana, Monti, etc) e non gli scrivete questa “legge quadro”? Un conto e’ criticare, un conto e’ proporre qualcosa … molto piu’ costruttivo. Io non sono in grado di farlo; pero’ vi aiuterei volentieri per quello che posso. Sono certo che se superaste le storiche differenze culturali, ponendovi l’obiettivo unico di essere costruttivi, arrivereste a qualcosa di semplicemente OTTIMO. Vi mettete li’ – dove? Vi metto io una wiki a disposizione; con account personali; e vi trovo io 3-4 informatici senior a coadiuvarvi per dare spessore tecnologico al vostro lavoro – fate l’accounting (in ore) del tempo dedicato a questo lavorone, producete il testo fregandovene delle posizioni radicali D’Alia-Carlucci-Cassinelli style, fate quello che “s’ha da fare” e basta. Io credo che il supporto da parte degli altri “abitanti della rete” verrebbe da solo … se si risolvono i problemi creati da 15 anni di legislatore schizomedievale … chi vuoi che non si metta a spingere il vostro lavoro? E se viene “preso in braccio” da Di Pietro e Cassinelli, c’e’ possibilita’ di discussione seria. E se sul documento stesso ci mettete il numero di ore lavorate … se non ve lo pagano ci incazziamo un po’ tutti …

    Boh, saro’ un illuso io. Pero’ questo mi sembra il modo di fare le cose.

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