Cronaca e critica uti civis

Valeria Falcone mi invia una nuova infornata di sentenze da lei commentate. Ovviamente, in tema di stampa. So che l’argomento interessa, non soltanto a Carlo Felice. Trovate tutto a partire da QUI.
In particolare, ne segnalo una riguardante Internet. La Cassazione – nel caso qualcuno ne avesse sentita la necessità – ribadisce che anche in telematica occorre rispettare i classici termini di cronaca e critica: rilevanza sociale, verità e continenza (il “mitico” decalogo del giornalista – evidentemente non soltanto del giornalista). Ma i diritti di cronaca a critica esistono, per tutti e con qualsiasi mezzo.
Cito: “I diritti di cronaca e di critica, in altre parole, discendono direttamente – e senza bisogno di mediazione alcuna – dall’art. 21 Cost. e non sono riservati solo ai giornalisti o a chi fa informazione professionalmente, ma fanno riferimento all’individuo uti civis. Chiunque, per tanto, e con qualsiasi mezzo (sia anche tramite internet), può riferire fatti e manifestare opinioni e chiunque – nei limiti dell’esercizio di tale diritto (limiti, da anni, messi a punto dalla giurisprudenza) – può “produrre” critica e cronaca“.

Posted in Diritti digitali, Internet e stampa, Sentenze e sentenzine, Web giuridico.

2 Responses to Cronaca e critica uti civis

  1. emmeesse says:

    Ai tempi dell’universita’ ho fatto bene a cambiare la sponda di Via Balbi.
    Sarei stato un pessimo leguleio 🙂
    E per questo non capisco una cosa.

    cito (dal tuo link)
    “E’ interessante notare che, quanto al secondo requisito (verità della notizia), la Cassazione osservi come, nella fattispecie, “assuma rilievo la rispondenza al vero dei fatti denunziati e non la rispondenza al vero della esistenza della denunzia da parte dell’imputata”. Oggetto della notizia immessa in rete non poteva essere, infatti, l’esistenza di una denunzia (circostanza sicuramente vera), ma la verità dei fatti denunziati”…

    Che per me significa:

    A): scusi lei ha denunciato Y ?
    B): si
    A): perche’?
    N) posso solo dire che lo ho denunziato, non spiegarne con i mezzi a mia legittima disposizione (internet compreso) PERCHE’ lo ho denunziato.

    Dimmi che son scemo, ti prego.
    Dimmi che mi sbaglio.
    Perche’ inizio ad avere fondati timori

  2. mfp says:

    emmesse, se tu sei scemo, siamo in due. Mal comune non e’ mezzo gaudio… ma insomma… tranquillo che non rimani solo 🙂

Rispondi a emmeesse Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *