Keywords > Convenzione di Budapest

– e veniamo alle modifiche diverse dal codice penale, per esempio l’aggiunta (conforme alla Convenzione) di certi reati informatici nel d.lgs. 231/2001 in tema di responsabilità degli enti; i nuovi reati che comportano responsabilità (pur diversificata) sono quelli previsti dagli artt. 491-bis (che non è un reato, di per sé, ma mero rinvio-“moltiplicazione”),  615-ter, 615-quater, 615-quinquies, 617-quater, 617-quinquies, 635-bis, 635-ter, 635-quater e 635-quinquies, 640-quinquies; malgrado i buoni propositi della Convezione, i reati in tema di dati personali sono stati candidamente omessi;

– ma ci sono anche ritocchi al codice di procedura penale, negli artt.  8 e 9 della legge di ratifica; si tratta della parte più buia perché sebbene si accenni, ad esempio, a mezzi atti ad impedire l’alterazione dei reperti informatici, la violazione di dette cautele non comporta – come si dice in “legalese” – alcuna sanzione processuale (es.: nullità, inutilizzabilità, ecc.); insomma, se pubblico ministero e polizia non fanno le cose per bene il giudice non è tenuto ad invalidare i risultati di indagini compiute in modo tecnicamente non ineccepibile; tutto come prima, dunque, al di là dell’apparente contentino; comunque sia, a ciò fanno eco  estensioni delle possibilità di acquisizioni, ispezioni, perquisizioni e sequestri;

– con l’art. 10 della ratifica sono state introdotte cervellotiche modifiche all’art. 132 T.U. privacy, riguardanti la nota “data retention”; fortunatamente, esse sono state del tutto cancellate da una più recente riforma, di cui ho parlato in questo post;

– l’art. 11 è un altro passo falso; si individua il pubblico ministero competente per alcuni reati informatici (costituendo, di fatto, una “super procura distrettuale anti-cybercrime”), ma ci si dimentica che c’è anche il GIP/GUP; e giù fascicoli avanti e indietro da una città all’altra; una pezza alla cosa è stata posta soltanto successivamente; l’avevo anticipata QUI, poi c’è stata la definitiva conversione del “pacchetto sicurezza”; ora pubblico ministero e GIP/GUP stanno nella medesima sede distrettuale;

– seguono altri due articoli, secondo me non rilevantissimi in tema di cibercriminalità.

Per maggiori approfondimenti, segnalo il lavoro di Aterno, Cuniberti, Gallus e Micozzi, giuristi che hanno cercato di dare il loro contributo alla ratifica di casa nostra. Hanno fatto quel che hanno potuto.

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