I videogiochi sono software?

Tre anni e mezzo fa, all’indomani della decisione bolzanina del Riesame che aveva escluso la rilevanza penale dei mod-chip per Playstation, diedi la mia opinione a Cyberlex. La legge sul diritto d’autore e’ un po’ cambiata, ma, senza presunzione, mi sembra che le mie riflessioni sul punto videogioco=software siano ancora attuali.

La ripropongo integralmente.[[SPEZZA]]

Domanda: Il provvedimento nella disamina della fattispecie invoca l’applicazione di due articoli il 171 ter lett. f) bis, e il 102 quater l.d.a. Come si può considerare questa chiave interpretativa scelta dal tribunale?

 

R: A tratti, nella terminologia usata, un po’ sopra le righe. Poi, almeno nella prima parte, appare un po’ incoerente.

Di certo, infatti, eredita un grossolano errore della Procura (di cui dirò subito) e, malgrado alcuni tentativi, in realtà non riesce a correggerlo, ad andare sino in fondo nella critica della tesi dell’accusa.

Le opere destinate a console ludiche come la Playstation non sono tutelate dalle norme relative a fonogrammi e videogrammi (come l’art. 171-ter l.d.a.), ma dall’art. 171-bis della stessa legge.

Si potrà condividere o rifiutare l’analisi tecnica che riconosce, in dette console, un "elaboratore" (ed anch’io, in passato, ho avuto molti dubbi), ma la scelta del legislatore, dal 2001, è assolutamente chiara.

Il contenuto dei supporti destinati a queste apparecchiature è giuridicamente software.

Non tanto in base alla decisione (della Corte Europea di Giustizia) menzionata dal Collegio, ma per effetto del d.P.C.M. 11 luglio 2001, n. 338 (in particolare, si veda l’art. 5) in tema di contrassegno SIAE.

Tutto ciò comporta due ordini di conseguenze; banalissime, ma, evidentemente, non prese nella giusta considerazione:

– si applicano le regole dei programmi per elaboratore;

– non si applicano le regole relative a fonogrammi e videogrammi.

Ricordiamoci quest’ultima doppia conclusione, servira’ piu’ tardi.

 

Domanda: Cosa si deve intendere per "misure tecnologiche"?

 

R: Le misure tecnologiche nascono, giuridicamente, dai Trattati Wipo del 1996. Dopo il Digital Millennium Copyright Act statunitense (1998), se ne è occupata l’Unione Europea con la direttiva 29/2001/CE.

La definizione di misure tecnologiche, per il nostro Paese, è contenuta nell’art. 102-quater l.d.a., introdotto con il d.lgs. 68/2003 di attuazione proprio di detta direttiva, dunque "nipote" dei Trattati di cui sopra.

Eccola, quindi: "tutte le tecnologie, i dispositivi o i componenti che, nel normale corso del loro funzionamento, sono destinati a impedire o limitare atti non autorizzati dai titolari dei diritti".

La prassi concreta conosce, soprattutto, misure anticopia (es.: Macrovision Cactus Data Shield-CDS che impedisce la lettura di CD Audio su computer di una certa potenza al fine di impedirne la masterizzazione), ma anche limitative dell’accesso (es.: proprio i limiti di fruibilita’ regionale implementati per i supporti destinati alle Playstation, ma anche ai DVD Video).

Tutto ciò, ancora una volta, vale per fonogrammi e videogrammi.

 

Domanda: Modificare il chip allora è reato o no? Quale ratio muove le norme comunque richiamate?

 

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