Il codice di condotta per i blogger

Francamente, pensavo che, dopo l’euforia dei primi giorni, la notizia del codice di condotta per i blogger fosse destinata a sgonfiarsi da sola.

Invece, oggi vedo che Anna Masera rilancia la cosa aprendo uno spazio di discussione.

Che ne penso io? Ammesso e non concesso che la mia prospettiva interessi a qualcuno, devo dire che la questione mi pare parecchio oziosa, inutile e da vera perdita di tempo.

Bastano le regole del vivere comune e un pizzico di Netiquette (giusto per capire come le regole appena viste possano combinarsi/adattarsi alle nuove tecnologie).

E’ realmente preoccupante che illustri come Tim O’Reilly vogliano, in qualche modo, fissare delle regole laddove non servono; se non per creare nuovi vincoli senza alcuna base giuridica. Mi sembra bastino i legislatori e la creativita’ di certi giudici.

  1. laurafurla:

    Sono d’accordo per vari motivi. C’è la Netiquette, ci sono le norme civili e penali che tutelano i “casi estremi” di lesione di privacy, dignità, etc.., ci sono le regole del vivere civile, della buona educazione e della buona discussione. E poi c’è la libertà che nel Blog ha una sua particolare valenza. E io sono contraria all’ipertrofia normativa e/o deontologica che ha contagiato il nostro mondo con una tale invasività, in tutti i campi, per cui si arriva a pensare che tutto ciò che non è espressamente e dettagliatamente vietato… è consentito. Non se ne viene fuori. Viva la norma generale ed astratta applicata cum grano salis..

  2. svaroschi:

    Sono d’accordo con te, non c’è bisogno di regole codificate “per legge”, se mai estendere certe forme di tutela per scrittori e lettori… Del resto, non mi stupisce affatto che siano i giornalisti a rilanciare la cosa…

  3. fortunato zanotti:

    ho aggiornato il mio blog,fra un’udienza un panino e poi….
    saluti da Bologna
    (diario di un esattore)sfigato

  4. Freelance:

    Thanks for sharing

  5. Freelance VOIP:

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